Allora dopo aver velocemente parlato in un post precedente di quelli che sono i must dello street food in Madagascar, voglio qui suggerirvi alcuni posti che meritano; posti scoperti poco a poco, rischiando la salute del mio stomaco e che sono diventati dei passaggi d’obbligo quando attraverso la mia isola.
Posti spesso anonimi dove non faccio altro che chiedere il mio piatto e andarmene, altri in cui mi fermo volentieri a fare quattro chiacchiere e a bere qualcosa insieme.
Cominciamo con il ristorante di Clovis, la guida del parco Anja, ristorante tenuto da sua moglie, sempre attivissima e discreta: a differenza di tutti gli altri ristoranti locali e per turisti questo si differenzia per essere monotematico: non c’è un menù, non ci sono scelte possibili: c’è solo un gran piatto coperto contenente pezzi di pollo grigliato, un piatto di riso e del brodo di pollo. Pollo ruspantissimo, duro da staccare dalle ossa, terribilmente magro ma saporitissimo. Stessa cosa dicasi per il brodo, sempre molto denso e ricco, con sfumature di zenzero e altre spezie. Ristorante molto spartano, economico ma punto fermo dei miei viaggi e punto fermo di tutti gli autisti e guide che vi transitano.
Altro punto d’approdo che frequento quasi sempre è il ristorante cinese dietro la stazione di benzina di Ranohira; tenuto da un gentilissimo meticcio cinese che ho scoperto dopo anni appartenere alla famiglia di mia moglie, offre una carta abbastanza ampia e a prezzi contenutissimi; tanti tavoli sia dentro che fuori, tutto preparato al momento. Spiccano su tutte le portate l’immensa bistecca impanata di zebù, le cervella fritte di zebù, lo speciale riso cantonese “speciale” e la zuppa di ravioli, fettuccine e polpette.
Un altro approdo sicuro in cui ho a volte portato anche dei turisti. Chiuso il sabato, ma aperto gli altri giorni fin dal mattino (e vi assicuro che ravioli e polpette come colazione sono qualcosa di imperdibile).
Chioschetto invece di fritture che posso citare è invece quello all’entrata nord di amboistra, di fianco al distributore Total:banane fritte con molta pastella, nem, sambossa e tutto il resto di ottima qualità e sempre fresche visto il giro di clientela che hanno: da provare sicuramente anche per turisti.
Ha appena chiuso purtroppo il venditore di formaggi di capra di Ambohimasoa, mi han detto che si sia trasferito vicino ad Antananrivo; vero peccato perché portandosi il pane appresso, offriva dei piccoli formaggi di capra di un livello eccezionale, abbinati al miele di foresta; qualcosa di veramente sublime per un piccolo break sulla strada.
Chiudiamo con un quinto consiglio che è secondo me l’onestissimo e frequentatissimo hotely nel centro di Ihosy, proprio di fronte alla stazione di benzina Shell; propongono tantissimi piatti a base di riso, ma uno su tutti ha avuto da sempre la mia attenzione: la carne trita con i peperoni verdi; assolutamente da provare.

Un pensiero su “Lo street food in Madagascar (parte seconda)

  1. Mi è stato chiesto di aggiungere dello street food anche ad Antananarivo, posto in cui come in tutte le grandi città evito di mangiare per strada. Ma in effetti mi sono stati consigliati dei posti in periferia: il primo, un cinese che prepara del maiale laccato dietro lo shoprite di Talatamaty, poi appena dopo Ambohidratrimo c’è una piccola trattoria che sostiene di fare cucina cinese ma invece è un ottimo esempio di fusion sinomalgascio
    Si chiama 1000 goûts

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