Tantissimi anni or sono mi ero recato nella regione di Mananjary in una missione cattolica dove avevo potuto assistere in prima fila a una tradizione tipica di questa regione che reputa i gemelli come una maledizione.
Mi ricordo che questa storia vissuta in prima persona mi aveva disgustato e ci ero rimasto male; in effetti un mattino una signora si era recata alla missione con due bambini molto piccoli fra le braccia.

Fra le lacrime aveva spiegato che aveva partorito inaspettatamente due gemelli e per non dover rispondere alle richieste del villaggio di ammazzarli era scappata con loro nella missione cattolica.
In tutta la regione di Mananjary i gemelli non sono accettati dalla società. La credenza dice che uno dei gemelli è una bestia, nel senso di demone, che porterebbe una maledizione su tutto il villaggio. La tradizione pretende allora che si uccida il demone. Ma quale dei due? I genitori dei gemelli devono andare a consultare un mpanandro, uno stregone, che deciderà quale dei due salvare e quale sacrificare. Alcuni genitori tra l altro decidono fin da subito di uccidere entrambi, senza neanche consultare lo stregone.
Mi è stato raccontato che ci sono molte maniere di ucciderli, una delle più usate è far passare sul bambino degli zebù per farli schiacciare e ammazzare dai loro zoccoli; e nel caso sopravvivessero, la maledizione è rotta e potranno continuare a vivere.

A Mananjary si usa anche metterli in una piroga e lasciarli andare in mare da soli, in un mare notoriamente molto mosso e con correnti fortissime.
Comunque da che si era saputo al villaggio che la donna aveva partorito due gemelli, la famiglia, gli amici, addirittura il marito e il villaggio intero hanno cercato di prendere da subito i nascituri alla signora per far rispettare la tradizione. E senza preparare neanche i bagagli o avere il tempo di portare qualcosa con sè si è allontanata correndo dal villaggio e raggiungendo la missione.
La cosa terribile è che ho conosciuto due giorni dopo le persone di quel villaggio, persone gentilissime che mi hanno invitato in casa loro, mi hanno offerto da bere e da mangiare, sempre sorridenti e accoglienti; le stesse persone che due giorni prima per difendere la tradizione e le loro credenze religiose venute da un lontano passato erano pronte a ammazzare due neonati.

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