Dopo aver ospitato con discreto successo il Summit della Francofonia, tenutosi a Antananarivo il 26 e 27 novembre, Madagascar affronterà nei prossimi giorni a Parigi un incontro dal quale dipenderà lo sviluppo del paese nei prossimi anni: il capo di stato e la sua delegazione incontreranno il 2 e 3 dicembre le istituzioni finanziare della comunità internazionale cercando di ottenere un prestito di 3,3 miliardi di dollari che possa sovvenzionare il piano di rilancio. Sarebbe il grande passo verso una normalizzazione delle relazioni con le grandi istituzioni di finanza mondiale visto che ormai dalla crisi politica del 2009 Madagascar era stato escluso dai grandi progetti di lotta alla povertà e sviluppo. Il buon lavoro svolto dall’attuale presidente eletto nel 2014 ha riportato un buon grado di fiducia anche fuori dai confini nazionali e forse si potrà veramente voltare pagina e far ripartire uno dei paesi più poveri del mondo che negli ultimi anni ha avuto i peggiori indici di crescita al mondo tra i paesi non in guerra. Attualmente il 90% della popolazione è al di sotto della soglia della povertà (calcolata su una base di 1,90 dollari al giorno) e Madagascar è il paese che dopo la Corea del Nord ha accesso al minor contributo internazionale con 24 dollari all’anno per abitante. Certo non mancheranno le richieste da parte della comunità internazionale di un’intensificazione della lotta alla corruzione e un maggiore impegno nella salvaguardia dell’ambiente. Ma difficilmente la delegazione malgascia tornerà da Parigi a mani vuote visti comunque i progressi fatti negli ultimi 3 anni e la volontà di una parte della classe dirigente di riportare il paese verso una crescita economica che allevierà i problemi della maggior parte della popolazione.
Per Africa Express