Ormai da vent’anni, cioè dalla chiusura dell’ambasciata italiana a Antananarivo manca all’appello in Madagascar un vero centro culturale italiano.

L’importanza che aveva soprattutto a livello di diffusione della lingua italiana, con corsi di ottimo livello, non ha più trovato eguali in tutta l’isola, lasciando un vuoto al momento incolmabile.

Sì esistono sempre dei piccoli centri come le università cattoliche italiane, ma questo non basta ad essere rappresentativi a livello nazionale e ancor meno serve a soddisfare una richiesta di apprendimento della lingua che soprattutto il settore turistico necessita, sia a livello locale, visto il numero sempre crescente di viaggiatori di origine italiana che vengono in Madagascar, ma anche per la grande richiesta di personale malgascio che da anni fanno le compagnie di navi da crociera soprattutto italiane.

Per cui è un po’ di tempo che sto discutendo con persone interessate, Marco Sassi in primis, per verificare la possibilità di aprire un centro ad Antsirabe, incentrato soprattutto inizialmente sull’ apprendimento della lingua; dalla parte nostra abbiamo già ottimi professori malgasci di lingua che si sono formati anni fa in Italia e sarebbero i migliori per un’introduzione degli allievi.

Importante sarebbe anche creare una biblioteca aperta a tutti e dedicata alla letteratura e saggistica italiana e perché no anche ai fumetti e alla stampa periodica; la mia idea sarebbe di poterla fare il meno possibile cartacea per gli evidenti problemi e costi di trasporto ma soprattutto digitale visto che da una parte anche i giovani malgasci hanno spesso accesso a tablet per poter leggere i testi o anche lasciando aperta la possibilità di dotarsi di qualche tablet economico per poterlo poi mettere a disposizione degli studenti.

Vedremo nei giorni a venire un po’ di più sulla fattibilità di questo progetto.

Ovviamente chi avesse idee e suggerimenti è pregato di aggiungerli nei commenti.

14 pensieri su “Divagando: un centro culturale italiano in Madagascar

  1. Buon giorno
    Sarò in Madagascar a metà giugno e ho preparato con il tuo collaboratore un giro al sud
    Volevo proprio scrivervi per sapere cosa avrei potuto portare dall’Italia e lasciare lì.
    Voliamo con Air France siamo in 4 e abbiamo ciascuno 2 bagagli da 23 kg (bontà loro!!)
    Ci sarebbe posto quindi anche per libri giornali riviste cartacei
    Dimmi cosa ne pensi
    Elena

    1. guarda una cosa bellissima da fare sarebbe riempire le due valigie di vestiti per bambini da distribuire poi durante il viaggio; ho visto che basta chiedere a vicini e amici e si riempono due valigie in pochi giorni, ed è un dono sempre molto gradito e utile

  2. Benissimo !!Ma molto volentieri aggiugero’ anche qualche libro (di carta però) visto che mi piace leggere e così farò un po’ di posto nella mia libreria
    Ovvio libri in italiano autori genere periodo??

    1. Sì ottima idea. So che è inusuale ma se riesci , di fianco a qualche libro che merita, prova a portare qualcosa di semplice, ideale a fini didattici per chi inizia a leggere in italiano.

  3. Ciao, anch’io sarò in madagascar ad ottobre. Avevo pensato di fermarmi ad una ong e lasciare quaderni e altro materiale didattico. Conosci qualche realtà del genere? Facciamo Morondava e il sud. L’ideale sarebbe trovare qualcosa subito perché viaggiamo quasi sempre con trasporti pubblici. Comunque anche l’idea di lasciare in giro vestiti per bimbi mi sembra fantastica.
    Per quanti riguarda il tuo progetto, che trovo utile e interessante, posso informarmi e raccogliere letture semplici che si fanno alle elementari o medie. In questo caso dove dovrei portarle?

    1. Ciao Alessandro ti ringrazio innanzitutto per la disponibilità. Se cerchi qualcosa subito per svuotare le valigie, io collaboro ad antsirabe con delle suore che mandano avanti tra molte difficoltà una scuola per bambini molto poveri. A loro potresti già lasciare qualcosa: se ti interessa ti lascerò qui il loro recapito o contatto. Per i libri va benissimo e ti ringrazio veramente per la disponibilità. Io vivo qui a antsirabe e se dovessi essere in viaggio c’è comunque sempre qualcuno o a casa o in ufficio.

  4. Giorgio, immagino che parli di questa idea del centro culturale e dei corsi di lingua anche con Nicola qui a Tana? Anche a me l’idea piace ma ci vogliono spalle molto forti per farlo… ho insegnato al dante allighieri di tegucigalpa e mi piacerebbe molto farlo ancora. Se con Marco volete condividere i vostri pensieri sono disponibile.

    1. Ciao Carlo, purtroppo e per fortuna ho deciso di vivere ad Antsirabe e quando farò qualcosa lo farò qui; sono a conoscenza di piccoli corsi occasionali di lingua italiani tenuti al ristorante dello Chalet de Roses, ma ho l’ impressione che fino ad oggi non ci sia stata ne la volontà ne l’opportunità di fare qualcosa di più continuativo e strutturato: in circa 20 anni nessuno ha mai pensato di aprire una vera scuola, una biblioteca o di fare qualcosa più di piccoli corsi di una decina di ore che lasciano il tempo che trovano.
      La richiesta di imparare la lingua italiana è molto forte da parte dei giovani malgasci consci del fatto che sia un’opportunità unica per inserirsi soprattutto nel mondo professionale del turismo ed avere stipendi per lo meno decenti; anche tutte le entità che gravitano intorno al turismo come per esempio gli hotel hanno difficoltà a rispondere alla crescente domanda della clientela italiana, sicuramente non avvezza all’uso della lingua francese.
      Qui ad antsirabe abbiamo due università di buon livello “italiane” che già propongono dei corsi universitari seppure a livello di semplice infarinatura; e la possibilità di proseguire i propri studi anche in italia spinge tanti studenti a cercare corsi da privati che purtroppo allo stato attuale non sono di un livello sufficientemente elevato.
      Io comincerò ad aprire qui ad antsirabe una biblioteca e un centro didattico, sto già costruendo la struttura e cercando il materiale didattico; ho già due persone di nazionalità malgascia pronte a cominciare i corsi e cercherò qualcuno dopo per perfezionare chi avrà già seguito almeno un anno di corso. So che il lavoro è duro ma qualcuno dovrà pur farlo visto che la necessità è elevatissima. Speriamo che come al solito vedendo che qualcosa funziona (e ci spero veramente) anche a antananarivo qualcuno aprirà gli occhi e si metterà al lavoro e cosa ancora più bella sarebbe poi di creare una rete di scuola di lingua italiana. Ovviamente non mancherò di disturbarti appena avrò portato un po’ più avanti il progetto, perchè ho ancora tanto da imparare e so che tu potresti essere veramente di aiuto.

  5. Buongiorno, non ci conosciamo personalmente ma ho letto l’articolo e ho pensato che potesse riguardarmi in prima persona. Non sono mai stata in madagascar, ma sto rpogrammando da qualche tempo un viaggio che spero di poter fare entro l’anno. Sono una psicologa e ho una casa editrice con una socia, Voce in capitolo: pubblichiamo libri, audiolibri e ebook. La nostra specialità sono gli audiolibri (molto utili per imparare e mantenere la lingua) che abbiamo anche in formato mp3. Mi piacerebbe moltissimo visitare le vostre terre, condividere gratuitamente le nostre pubblicazioni digitali, mettere a disposizione le mie competenze, poter essere utile anche da remoto se può servire. Al momento non posso programmare di trascorrere più di 2/3 settimane una tantum lontano dall’Italia. Più avanti magari potrò farlo.
    Mi piacerebbe poterci confrontare via mail e capire come essere utile per la creazione e il sostentamento di un centro come quello auspichi. Grazie!

  6. Buongiorno a tutti! Sono un’insegnante di italiano e vivo ad Antananarivo. Ho scritto una petizione per dimostrare alla Società Dante Alighieri la forte richiesta della lingua italiana. Per ora ho alcuni studenti a casa ma non molto altro. Rimango a disposizione come professionista per corsi o creazione di progetti per formare le guide turistiche.

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