So già che mi attirerò le ire di alcuni amici ristoratori che non saranno qui riportati e troverò sicuramente tantissima gente che non sarà d accordo con me; ma questa è una personalissima lista che include si aspetti come la buona cucina, ma anche altri aspetti che per me contano tantissimo, come l accoglienza da parte del proprietario e del personale e la quantità di cibo, visto che comunque rimango una buonissima forchetta e la cosa che più odio è di alzarmi da tavola ancora con il senso di fame.
Allora cominciamo al contrario, cioè dalla primissima posizione dove non smetterò mai di mettere il Mad zebù di Belo sur Tsiribihina: a parte la carta di livello di un ristorante stellato in europa, con chicche come lo stinco al vino rosso o il carpaccio di gamberone di fiume al pistou, la cosa che più colpisce è il posto, una città quasi alla fine del mondo, una finisterre locale senza supermercati o negozi, un aura da far west che ovviamente ti fa chiedere dove cavolo lui possa rifornirsi e come cavolo faccia a offrire questa qualità.
Poi una sorpresa di quest’anno: il peter pan di anakao; hotel che conoscevo soprattutto per essere la destinazione preferita dei giovani viaggiatori con basso budget, mi son ritrovato un hotel con 3 camere lussuosissime, le uniche con acqua corrente e luce 24 ore su 24 in tutta anakao. Ma soprattutto con un ristorante che si conferma fra i migliori del sud dell’isola e la mia seconda personale posizione; gusto molto italiano, scelta incredibile di ingredienti italiani, pesce freschissimo che più fresco non si può, scelte fusion sul menù; so che l’ ultima volta mi ero presentato a mezzogiorno per un veloce antipasto leggero visto che facevano 40 gradi all’ombra e mi sono ritrovato due carpacci di tonno rosso, un capitaine al cartoccio e una torta all’ananas fantastica e io che uscivo rotolando dal ristorante… una gran bella sorpresa.
Terzo posto: il Tsara Guest House: cucina che si divide tra grandi classici francesi e cucina malgascia di altissimo livello; bellissima sala in legno con una vista sulla città; personale sempre gentilissimo. Mi raccomando i dolci al cioccolato che sono di un livello pazzesco.
Altri due ristoranti italiani per concludere le prime cinque posizioni: uno in centro a Tulear, il Corto Maltese, sempre affollato soprattutto da residenti, offre i migliori prodotti della città e una cucina sempre affidabile e costante sotto’occhio guardingo della signora Bea. E poi una pizzeria, quella di Luigi al parco dell’Isalo, l’unica vera pezza in forno a legna di livello italiano che io conosca in tutto il Madagascar, pizza che vi assicuro non sfigurerebbe neanche in Italia.
Gli altri cinque ristoranti sono invece: La Bigorne a Sainte Marie, il Petit Verdot a Antananarivo, Chez Patricia a Morondava, Chez Freddy a Mangily e il ristorante dell’hotel Relais de la Reine all’ Isalo.
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visitati 5 su dieci, spero al più presto di completare il tour !!!
ah grande franco... allora c è qualcuno che mi segue su questo sito anche se ho pochissimi articoli